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Domenica 27 aprile
BEGINN ALGUNDER WAALWEG
Da Marlengo a Merano
Partenza con il pullman alle ore 6,30 dal Piazzale della chiesa di Santa Lucia (Via Santa Elisabetta) ,Verona – Rientro in serata.
Arrivo alla stazione FS di Marlengo dove inizierà la nostra escursione.
Il primo tratto ( il primo tratto di circa 150 metri D+ ) ci porta in quota per poi procedere su comodo sentiero costeggiando il canale irriguo detto “WAAL” ammirando la valle Meranese con il nostro amato fiume Adige e il gruppo montuoso di Tessa , giungiamo al ponte di Tel ( dopo poco meno di 2 ore dalla partenza), dove ci sarà la pausa pranzo.
Riprenderemo in seguito il percorso (sempre con vedute panoramiche) verso Merano, dove ci attende il pullman per il rientro a Verona.
Lunghezza del percorso : circa 16 km.
Tempi : 5/6 ore
Dislivello positivo : 270 metri
Dislivello negativo : 330 metri.
Curiosità :
Il canale irriguo, detto “Waal” , di Marlengo con i suoi 12 km è il più lungo della conca Meranese. Tra Tel e lana garantisce l’acqua a oltre 300 ettari di prati e campi.
Fu fatto costruire a metà del XVIII secolo dal convento certosino di Monte degli Angeli in Val Senales.
Nel 1619 i certosini avevano acquistato il maso Gojen di Marlengo per soddisfare il proprio bisogno di vino. Oltre 100 anni dopo si misero all’opera per realizzare un canale, dall’Adige lungo il versante della montagna di Marlengo, per irrigare i vigneti. I certosini erano esperti nella costruzione di canali irrigui. Già precedentemente avevano provveduto a rifornire di acqua pre mezzo di canali e di rogge alcuni masi di loro proprietà in Val Senales.
La costruzione del “Waal” di Marlengo fu però molto più ardua del previsto, in particolare i primi chilometri che correvano lungo pendii scoscesi. Quando nel 1737 iniziò l’opera, il costo stimato era di 12.000 fiorini. I lavori di costruzione durarono 19 anni e alla fine le spesa raggiunse gli 80.000 fiorini. Senza l’aiuto del Comune di Marlengo il convento non sarebbe mai stato in grado di portare a termine il canale.
Nel 1897 a Tel entrò in funzione una centrale idroelettrica. Da allora per i primi 800 metri l’acqua scorre sotto terra attraverso la montagna. L’antico canale è tuttavia ancora visibile. Un tempo lungo la “Waal” lavoravano fino a tre “Waaler” addetti alla sua manutenzione. Dovevano preoccuparsi che la fornitura d’acqua fosse continua. Il loro sistema d’allarme funziona ancora oggi: un martello fissato a una ruota idraulica batte a ogni rotazione su una campana. Se il suono regolare si interrompe, significa che manca l’acqua. In questo caso gli addetti si mettevano in cammino velocemente per cercare la causa dell’interruzione. Per la notte e in caso di temporali avevano a disposizione una “Waalerhutte”, ovvero una piccola casetta.
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